Scommesse Surebet: passato o futuro?

Oggi non è più possibile guadagnare somme paragonabili a un buon stipendio scommettendo solo su Internet. I grandi bookmaker hanno imparato a rivelare gli arber così rapidamente che gli ultimi non hanno neanche il tempo di accorgersene, poiché i loro bankroll sui conti sono già diminuiti e in alcuni casi bloccati. I bookmaker, come, in effetti, qualsiasi sito avanzato su Internet, sanno perfettamente chi sia il loro visitatore. Dov’era prima, da quale computer veniva, che rete usava.

A ciò si aggiunge la verifica dei documenti, durante la quale l’ufficio può ottenere informazioni sul titolare dell’account, fino al fatto che scopre da quale scanner, fotocamera o telefono è stata scattata l’immagine, e così possiamo capire che diventa quasi impossibile  mascherarsi. Che via d’uscita trovano gli arber?

Vanno a scommettere nei negozi di scommesse.

Come sapete, ogni persona che ha voglia di scommettere deve presentare il passaporto al personale del bookmaker. Così l’account può essere bloccato non solo su Internet, ma anche in un negozio fisico. Il bookmaker vede una cronologia delle scommesse di qualsiasi giocatore, rendendo un gioco da ragazzi individuare gli arber le cui scommesse non si mescoleranno più a quelle della folla di giocatori regolari. Cioè, ogni singola persona non sarà in grado di fare più scommesse, ma solo una singola. Se su Internet hai solo bisogno del passaporto di una persona per aprire un account, il negozio accetta la scommessa solo dalla persona stessa che presenta il documento. Qui sorge la domanda: quante persone si possono trovare un arber di cui ci si può fidare con i soldi, e allo stesso tempo mandarle regolarmente a piazzare scommesse? Secondo me la risposta è ovvia.

Se decidi di giocare nei bookmaker stranieri, sulle vincite vengono trattenute le tasse. Il giocatore che ha guadagnato alle scommesse su un sito non AAMS dovrebbe dichiarare la vincita come “Redditi diversi”.

Sfortunatamente, le surebet non hanno futuro. Ci vogliono tantissimo tempo, fatica e, più recentemente, nervi per questo lavoro, credo che spendendo la stessa quantità di risorse in qualsiasi altra attività, si possa ottenere un risultato migliore.

Sì, è difficile abbandonare il solito metodo di guadagno. Ma questa situazione si nota dappertutto. Io confronto gli arber che lasciano commenti negativi nelle recensioni dei bookmaker che tagliano le loro tariffe massime con gli spammer che si lamentano di Google perché i loro testi o link automatici hanno smesso di funzionare. Oppure prendiamo l’esempio delle aziende fallite perché hanno continuato a fare affidamento sulla produzione di rullini fotografici, non attribuendo importanza alla fotografia digitale. Né Google, né i bookmaker non sono obbligati a fornire un profitto. L’obiettivo di tutte le società commerciali è non altro che guadagnare.